Missione a Chakama dal 10 al 16 agosto 2018
La Diocesi di Chakama in Kenya, si trova a circa a meta' strada tra Malindi e Mombasa. Fino a pochissimo tempo fa per raggiungerla ci volevano tre ore di pista, recentemente la strada e' stata asfaltata e in circa un'ora e mezza si riesce a raggiungere.
Tutta la zona e' stata duramente colpita dalle recenti inondazioni, il Galana River e' straripato e molti villaggi sono stati spazzati via dalla furia delle acque. Tutto cio' ha provocato 5 mila sfollati che attualmente vivono accampati in cattive condizioni igieniche e senza assistenza sanitaria adeguata.
A peggiorare la situazione il corso d'acqua si e' spostato di 4 km e tre villaggi sono stati tagliati fuori e sono raggiungibili solo traversando a guado il corso d'acqua, nel fiume ci sono i coccodrilli e puo' essere anche molto pericoloso.
Tutto il resto del territorio ha 17 villaggi sparsi sul territorio, molti dei quali non sono raggiungibili senza Fuoristrada.
Tutta la zona e' stata duramente colpita dalle recenti inondazioni, il Galana River e' straripato e molti villaggi sono stati spazzati via dalla furia delle acque. Tutto cio' ha provocato 5 mila sfollati che attualmente vivono accampati in cattive condizioni igieniche e senza assistenza sanitaria adeguata.
A peggiorare la situazione il corso d'acqua si e' spostato di 4 km e tre villaggi sono stati tagliati fuori e sono raggiungibili solo traversando a guado il corso d'acqua, nel fiume ci sono i coccodrilli e puo' essere anche molto pericoloso.
Tutto il resto del territorio ha 17 villaggi sparsi sul territorio, molti dei quali non sono raggiungibili senza Fuoristrada.
In questi giorni sono venuto in contatto con una NGO locale che, pur avendo scarsissime risorse, cerca di fare quello che puo' specialmente nel campo della microimprenditoria femminile. Ha aperto una sartoria e le donne del villaggio fabbricano borse. Operano sopratutto con volontari che vengono dall'Italia per brevi periodi vivendo in condizini piu' che spartane. Stanno cercando di dare assistenza sanitaria, ma a detta del parroco quello che riescono a fare e' assolutamente insufficiente e riescono a portare a termine solo saltuariamente qualche attivita'. Tutto cio' e' estremamente ammirevole, ma non basta.
In occasione della mia visita ho parlato con la Presidente che mi e' parsa preparata, ma sopratutto molto motivata e abbiamo posto le basi per una concreta collaborazione tra la nostra ONLUS LINFA e la loro organizzazione.
Durante la mia visita Ho consegnato al Parroco molte divise da calcio, qualche pallone e molti vestiti per bambini. Serviranno per attivita' di aggregazione giovanile.
La situazione nei villaggi e' estremamente difficile, al di la della strada principale del villaggio, a pochi metri di distanza, gli islamici hanno anche aperto una moschea che fornisce acqua alla popolazione composta per lo piu' da profughi somali che vivono da quelle parti,
A mio avviso, non gestita opportunamente la situazione che si e' creata potrebbe essere divisiva.
In occasione della mia visita ho parlato con la Presidente che mi e' parsa preparata, ma sopratutto molto motivata e abbiamo posto le basi per una concreta collaborazione tra la nostra ONLUS LINFA e la loro organizzazione.
Durante la mia visita Ho consegnato al Parroco molte divise da calcio, qualche pallone e molti vestiti per bambini. Serviranno per attivita' di aggregazione giovanile.
La situazione nei villaggi e' estremamente difficile, al di la della strada principale del villaggio, a pochi metri di distanza, gli islamici hanno anche aperto una moschea che fornisce acqua alla popolazione composta per lo piu' da profughi somali che vivono da quelle parti,
A mio avviso, non gestita opportunamente la situazione che si e' creata potrebbe essere divisiva.
Il parroco Padre Joseph sta cercando di portare avanti le sue attivita' di aggregazione giovanile cui partecipano giovani di qualsiasi confessione religiosa.
Con le magliette che ho portato e con le altre che inviero' attraverso la ONLUS LINFA si faranno squadre di calcio in ogni villaggio e cercheranno di organizzare una specie di "Campionato locale".
Sempre nella stessa zona presso il villaggio di ADIMAYE hanno costruito nel un Dispensario. Attualmente la costruzione e' stata ultimata, ha bagni funzionanti, ma mancano gli arredi e l'impianto elettrico non e' ancora funzionante.
L'Universita' di Pavia avrebbe dovuto dare un importante contributo per cercare di ultimarlo, ma al momento per mancanza di fondi hanno dovuto interrompere gli interventi necessari.
A mio avviso, pero', l'inconveniente maggiore che impedisce l'apertura della struttura e' la mancanza di acqua e quella piovana che riescono a raccogliere e' assolutamente insufficiente per le esigenze di un centro sanitario.
Si potrebbe risolvere prelevando l'acqua dall'acquedotto, a e' abbastanza distante, oppure trovando una NGO che possa fare un pozzo ( in quella zona l'acqua e' salmastra e la profondita' dovrebbe raggiungere almeno 100/120 metri)
Durante questa missione ho avuto l'opportunita' di visitare molti bambini e qualche adulto appoggiandomi presso la struttura molto spartana della NGO locale. Ho trovato molti casi di Tinea Capitis e una bambina di 15 mesi che presentava problemi di deambulazione tali da richiedere l'esecuzione di accertamenti radiologici.
Al termine della giornata siamo riusciti a portare insieme a noi la madre e bambina, riuscendo a far eseguire, a nostre spese, gli accertamenti necessari presso l'unico centro radiologico privato di Malindi che faceva radiografie pediatriche
Sempre nel corso di questa mia missione sono andato dove c'e' stata la deviazione del fiume. Ho potuto constatare di persona la situazione critica della popolazione dei tre villaggi isolati. Non c'e' nessun ponte ne' barche che permettano l'attraversamento del Galana River. Al mio arrivo c'erano i portatori che stavano attraversando il fiume tenendo sulle spalle pacchi pieni di beni di prima necessita' da portare ai villaggi dell'interno. Sembrava di vedere una scena dell'800 ai tempi dei grandi esploratori occidentali.
Con le magliette che ho portato e con le altre che inviero' attraverso la ONLUS LINFA si faranno squadre di calcio in ogni villaggio e cercheranno di organizzare una specie di "Campionato locale".
Sempre nella stessa zona presso il villaggio di ADIMAYE hanno costruito nel un Dispensario. Attualmente la costruzione e' stata ultimata, ha bagni funzionanti, ma mancano gli arredi e l'impianto elettrico non e' ancora funzionante.
L'Universita' di Pavia avrebbe dovuto dare un importante contributo per cercare di ultimarlo, ma al momento per mancanza di fondi hanno dovuto interrompere gli interventi necessari.
A mio avviso, pero', l'inconveniente maggiore che impedisce l'apertura della struttura e' la mancanza di acqua e quella piovana che riescono a raccogliere e' assolutamente insufficiente per le esigenze di un centro sanitario.
Si potrebbe risolvere prelevando l'acqua dall'acquedotto, a e' abbastanza distante, oppure trovando una NGO che possa fare un pozzo ( in quella zona l'acqua e' salmastra e la profondita' dovrebbe raggiungere almeno 100/120 metri)
Durante questa missione ho avuto l'opportunita' di visitare molti bambini e qualche adulto appoggiandomi presso la struttura molto spartana della NGO locale. Ho trovato molti casi di Tinea Capitis e una bambina di 15 mesi che presentava problemi di deambulazione tali da richiedere l'esecuzione di accertamenti radiologici.
Al termine della giornata siamo riusciti a portare insieme a noi la madre e bambina, riuscendo a far eseguire, a nostre spese, gli accertamenti necessari presso l'unico centro radiologico privato di Malindi che faceva radiografie pediatriche
Sempre nel corso di questa mia missione sono andato dove c'e' stata la deviazione del fiume. Ho potuto constatare di persona la situazione critica della popolazione dei tre villaggi isolati. Non c'e' nessun ponte ne' barche che permettano l'attraversamento del Galana River. Al mio arrivo c'erano i portatori che stavano attraversando il fiume tenendo sulle spalle pacchi pieni di beni di prima necessita' da portare ai villaggi dell'interno. Sembrava di vedere una scena dell'800 ai tempi dei grandi esploratori occidentali.